In che modo la Cardiomiopatia Ipertrofica modifica il cuore?
Il Cuore Normale | Il Cuore nella Cardiomiopatia Ipertrofica | Funzione del Cuore nella Cardiomiopatia Ipertrofica
Il Cuore Normale | Il Cuore nella Cardiomiopatia Ipertrofica | Funzione del Cuore nella Cardiomiopatia Ipertrofica
Nel cuore con Cardiomiopatia Ipertrofica, la parete del ventricolo sinistro è ispessita in modo anormale, mentre la cavità del ventricolo sinistro è di dimensioni normali o ridotte.
La Cardiomiopatia Ipertrofica è spesso stata descritta come un ”cuore ingrandito” ma è probabilmente più preciso considerarla come un ”cuore ispessito” o ”muscoloso”. La distribuzione di questo ispessimento del muscolo (o ipertrofia) può assumere forme molto diverse da paziente a paziente (anche tra soggetti appartenenti alla stessa famiglia). La precisa localizzazione l’entità dell’ipertrofia sebbene spesso non siano importanti, possono esserlo in pazienti selezionati, soprattutto in quelli con un ispessimento particolarmente marcato della parete del ventricolo sinistro. Le caratteristiche dell’ipertrofia non sono solitamente clinicamente rilevanti, ma lo possono essere in pazienti selezionati, soprattutto in quelli con ispessimento particolarmente marcato delle pareti del ventricolo sinistro. Nella maggioranza dei pazienti l’ispessimento della parete è più marcato a livello del setto interventricolare, ovvero la porzione della parete che separa il ventricolo sinistro dal ventricolo destro. Inoltre, sebbene lo spessore della parete possa variare ampiamente tra i pazienti, l’entità dell’ipertrofia nella Cardiomiopatia Ipertrofica è di molto superiore a quella di qualunque altra malattia del cuore, fino a 5 volte i valori normali. Nei soggetti normali, il limite massimo dello spessore della parete è 10-12 mm, mentre alcuni pazienti con Cardiomiopatia Ipertrofica possono avere uno spessore della parete di oltre tre volte i valori normali. I pazienti sono spesso molto attenti al ”numero” preciso dello spessore della loro parete.asimmetrica; questo significa che alcune parti della parete del ventricolo sono più spesse di altre. In molti pazienti il setto è la porzione maggiormente ipertrofica mentre la parete libera (quelle porzioni della parete diverse dal setto) è più sottile;
”concentrica” significa che tutte le porzioni della parete sono circa dello stesso spessore; questa distribuzione dell’ipertrofia è rara e presente in circa il 2% dei pazienti, quando il termine concentrica è usato in modo restrittivo (sebbene possa essere più frequente in alcuni gruppi particolari di pazienti come gli anziani).
Inoltre, in una piccola percentuale di pazienti (circa il 2%), l’ipertrofia della parete è predominante a livello dell’estremità, o apice, del cuore. Questa forma di Cardiomiopatia Ipertrofica sembra essere più comune in Giappone, e non presenta mai ostruzione.
La Cardiomiopatia Ipertrofica è una malattia complessa come si può comprendere dal fatto che alcuni individui possono essere portatori della mutazione genetica di questa malattia, ma avere un normale ecocardiogramma ed elettrocardiogramma, non essendo in tal modo identificabili con gli usuali strumenti clinici. Questi casi sono un esempio di ciò che potremmo definire Cardiomiopatia Ipertrofica senza ipertrofia. Stando alle informazioni scientifiche attualmente disponibili, sembra comunque che non vi sia un rischio particolare associato a questa forma di Cardiomiopatia Ipertrofica (se si escludono poche e selezionate famiglie). Tuttavia, nell’età adulta, alcuni di questi individui possono sviluppare una forma tipica della Cardiomiopatia Ipertrofica con pareti ventricolari ispessite.
Occorre aggiungere che esistono altre condizioni patologiche cardiache che possono confondersi con la Cardiomiopatia Ipertrofica per via del fatto che sono caratterizzate da un cuore con pareti ispessite; in alcuni di questi casi la distinzione tra queste condizioni può essere difficile. Tra queste malattie abbiamo quelle che causano un’infiltrazione del cuore (o di altri organi) come l’ amiloidosi, che si riscontra prevalentemente in pazienti anziani, altre malattie genetiche come la sindrome di Noonan nell’infante o nel bambino, la malattia di Fabrynell’adulto e alcuni casi non comuni di cuore d’atleta in cui l’ispessimento della parete è ”innocente” (o benigno) e secondario all’intenso allenamento.Nei pazienti con Cardiomiopatia Ipertrofica e cavità cardiache piccole o normali, il muscolo ispessito si contrae bene, in alcuni casi meglio di un cuore normale, ed espelle la maggior parte del sangue dal ventricolo molto rapidamente (in sistole); solo una piccola minoranza di pazienti sviluppano una riduzione della capacità di contrazione del cuore e una grave insufficienza cardiaca (come verrà discusso in seguito). Tuttavia, il muscolo cardiaco nella Cardiomiopatia Ipertrofica è rigido e si rilascia poco quando il sangue entra nei ventricoli durante la diastole.
Si ritiene che la maggior parte dei sintomi nella Cardiomiopatia Ipertrofica (come, ad esempio, il respiro corto durante attività fisica) siano la conseguenza di una ridotta capacità di riempimento dei ventricoli. Questo tipo di ”insufficienza cardiaca” è caratteristico della Cardiomiopatia Ipertrofica ed è molto diverso dal tipo di insufficienza cardiaca più frequente che è associato invece a dilatazione e ridotta capacità di contrazione dei ventricoli. La presenza di ischemia, che significa ridotto flusso di sangue al muscolo cardiaco, può essere responsabile di alcuni sintomi (tra cui il dolore toracico) nella Cardiomiopatia Ipertrofica. Per alcuni aspetti, questa ischemia può essere simile a quella a cui vanno incontro i pazienti con malattia coronarica dovuta ad aterosclerosi (con placche nelle arterie coronariche più grosse). Nella Cardiomiopatia Ipertrofica, l’ischemia si manifesta clinicamente sia come angina pectoris tipica (dolore o senso di oppressione nel centro del torace di durata relativamente breve, che insorge dopo esercizio fisico, o dopo i pasti), sia come dolore ”atipico” che differisce dall’angina classica per una varietà di aspetti. Purtroppo, nella Cardiomiopatia Ipertrofica, l’identificazione dell’ischemia con indagini diagnostiche è difficile e spesso non affidabile; perciò, la precisa valutazione dell’ischemia nei pazienti rimane un problema di difficile soluzione. Inoltre, l’ischemia può avere conseguenze sfavorevoli perché può provocare la morte delle cellule cardiache e la loro sostituzione con tessuto cicatriziale.