Qual è la Causa della Cardiomiopatia Ipertrofica?
È importante sottolineare che la Cardiomiopatia Ipertrofica è quasi sempre una malattia familiare, trasmessa geneticamente.
La modalità con cui la Cardiomiopatia Ipertrofica si trasmette si definisce autosomico dominante. Questo significa che vi è il 50% delle probabilità, a ogni gravidanza, che la malattia (e il gene mutante) venga trasmessa al nascituro. Quindi, la probabilità che un soggetto affetto trasmetta ai figli l’alterazione genetica è statisticamente stimata 1 su 2. In ogni caso, la trasmissione autosomica dominante non implica necessariamente che, se un individuo ha 4 figli, due di essi saranno sicuramente malati; questa è soltanto una probabilità statistica. Di fatto potrebbero essere tutti sani o all’opposto 4 su 4 malati. Alcuni individui con la Cardiomiopatia Ipertrofica vengono classificati come casi “sporadici”, ovvero, nessuno dei loro familiari risulta essere affetto dalla malattia.
L’assenza della malattia in una generazione (“genetic skipping”) è rara e si verifica quando un individuo che è portatore dell’alterazione genetica non mostra segni della malattia all’ecocardiogramma. In tali circostanze, il gene mutante di fatto non “salta” una generazione – in realtà il gene della Cardiomiopatia Ipertrofica in quell’individuo semplicemente non viene espresso in modo completo, cioè nel modo in cui la malattia è dimostrabile attraverso un esame ecocardiografico (o con l’elettrocardiogramma).
Quali sono i geni anormali (o mutanti) che causano la Cardiomiopatia Ipertrofica?
Fino ad oggi, in famiglie diverse con Cardiomiopatia Ipertrofica, sono state identificate mutazioni (difetti genetici) su almeno 10 geni (ogni famiglia ha un solo gene anormale) che sono necessari per lo sviluppo delle cellule del muscolo cardiaco (organizzate in unità di base definite sarcomeri). Alcuni tra questi 10 geni sono responsabili anche dello sviluppo di cellule della muscolatura scheletrica.
I 10 geni attualmente ritenuti responsabili della cardiomiopatia ipertrofica
Terminologia scientifica:
1. Gene delle catene pesanti della Beta-miosina
2. Gene della proteina C che lega la miosina cardiaca
3. Gene della troponina T cardiaca
4. Gene della troponina I cardiaca
5. Gene dell’alfa-tropomiosina
6-7. Geni delle catene leggere essenziali e regolatorie della miosina cardiaca
8. Gene dell’actina
9. Gene della titina
10. Gene delle catene pesanti della alfa-miosina
Che cos’è una mutazione?
Nella grande maggioranza dei pazienti, la Cardiomiopatia Ipertrofica è causata da mutazioni sui primi tre geni della lista a lato, mentre gli altri sette geni sono responsabili della malattia solo in una piccola proporzione di pazienti. In futuro, saranno probabilmente identificati altri geni o mutazioni responsabili della Cardiomiopatia Ipertrofica.
Quali fattori ambientali possono indurne la comparsa?
La mutazione è un difetto nella sequenza del DNA che costituisce il gene. Queste anomalie del DNA possono assumere forme diverse. Alcune possono essere descritte come “errori” nel codice genetico del DNA che causano uno spostamento nell’ordine o nella sequenza anche di uno solo dei molti aminoacidi che rappresentano gli elementi fondamentali – i singoli “mattoni” – che costituiscono ciascuna proteina. Indubbiamente, è sorprendente che anormalità apparentemente così piccole nella sequenza di un gene possano determinare un’alterazione tanto evidente nella struttura del cuore, come avviene nella Cardiomiopatia Ipertrofica.
I pazienti spesso chiedono informazioni riguardo alla causa della loro mutazione, in particolare, se l’anormalità genetica è comparsa per la prima volta nella famiglia. Una mutazione che compare per la prima volta in un paziente (ovvero, non è presente nei suoi genitori) è conosciuta come mutazione “de novo”. Un esempio di questa condizione sarebbe un bambino con Cardiomiopatia Ipertrofica i cui genitori abbiano un normale ecocardiogramma e nessun altro segno di Cardiomiopatia Ipertrofica. Si deve tenere presente che la predisposizione genetica alla Cardiomiopatia Ipertrofica (ovvero la mutazione sul gene) non sempre risale a molte generazioni nel passato della stessa famiglia, ma può avvenire spontaneamente e per la prima volta in un membro della generazione più recente. Al momento, i fattori ambientali che possono determinare le mutazioni della Cardiomiopatia Ipertrofica non sono noti.
La scoperta di queste anomalie genetiche rappresenta un passo fondamentale verso la comprensione delle cause iniziali della Cardiomiopatia Ipertrofica e potrà in futuro permettere una diagnosi rapida, da un esame del sangue, con test relativamente semplici. Attualmente, l’identificazione del difetto genetico è possibile solo in una minoranza di pazienti, in pochi centri di ricerca, e richiede molto tempo. La disponibilità di un test rapido e relativamente semplice potrebbe essere particolarmente utile per la diagnosi di Cardiomiopatia Ipertrofica in bambini o adolescenti, e in ogni situazione in cui la diagnosi sia incerta, come nel caso di alcuni atleti in cui è difficile distinguere la Cardiomiopatia Ipertrofica dagli effetti sul cuore dell’esercizio fisico prolungato e dell’allenamento.